Osho è un mistico del nostro tempo la cui vita e il cui insegnamento hanno influenzato milioni di persone di ogni età, provenienza, cultura e ceto sociale.
Osho nasce in India l'11 Dicembre 1931 e dimosta fin dall'infanzia uno spirito ribelle e indipendente che lo spinge a sfidare le strutture religiose, sociali e politiche, mostrando loro una ricerca della verità fatta in prima persona. Consapevole che nessun sapere o credo, presi a prestito, possono condurre l'essere umano alla realizzazione del proprio potenziale.
Osho risveglia nell'essere umano la dignità, l'amore e la responsabilità perchè viva in comunione con l'esistenza, al di là di ogni schema o convinzione tramandati dalla tradizione. Osho dice: "Io non appartengo a nessuna tradizione. Sono infatti l'inizio di una consapevolezza religiosa assolutamente nuova."
Le caratteristiche più rilevanti e nuove dell'insegnamento di Osho sono, secondo noi, le seguenti.
L'UOMO NUOVO
Parlando del proprio lavoro, Osho dice: "Il mio impegno è nel creare le condizioni necessarie per la nascita di un nuovo genere umano: l'uomo nuovo". Spesso descrive questo nuovo essere umano come "Zorba il Buddha", capace di vivere sia i piaceri terreni come uno "Zorba il Greco" sia la silenziosa serenità di un Gautama il Buddha. Un uomo che integra i diversi aspetti della natura umana, senza creare spaccature e senza rifiutare nulla, ma anzi vedendone le diverse sfaccettature e accogliendole attraverso le qualità dell'amore e della consapevolezza. Osho propone un percorso di risveglio che a ogni stadio supera e trascende il livello precedente, pur comprendendolo.
Tra le altre cose, parla spesso dell'importanza di vivere "consapevolmente nel mondo", perchè questo ci mette continuamente di fronte alle nostre contraddizioni e al mistero della vita. E questo, se lo vogliamo, ci permette una evoluzione spirituale e una crescita in consapevolezza. L'isolarsi o il non vedere, spesso dà solo l'illusione di una vita realizzata. Il semplice allontanarsi dalle situazioni che scatenano emozioni e reazioni "spiritualmente non appropriate", non risolve i problemi ma allontana semplicemente gli stimoli, mettendo nell'ombra quelle parti di sè "indesiderate" senza realmente risolverle e trascenderle.
L'ORIENTE INCONTRA L'OCCIDENTE
Tutti gli aspetti del lavoro di Osho sono permeati dalla sua visione che abbraccia sia la saggezza senza tempo dell'Oriente che le più alte espressioni delle scienze e delle tecnologie occidentali.
Nei suoi insegnamenti attinge dalle maggiori esperienze mistiche del mondo emerse nell'ambito dello Yoga, del Tantra, dello Zen, del Taoismo, del Sufismo e del Cristianesimo. Commenta tutti i grandi maestri spirituali dell'umanità, rivelandone le loro qualità, le loro unicità e il legame con il loro contesto storico. Attreverso le sue parole questi insegnamenti vengono riproposti con un nuova freschezza al di là delle culture religiose a cui appartengono.
Dell'Occidente tiene in grande considerazione la Psicologia e la Terapia in quanto aiuto a preparare il terreno alla "meditazione" se sono rivolte ad accrescere la conoscenza di sé ed al riavvicinarsi alla propria vera natura: al vero sè. Integrata con la meditazione, la Terapia diventa così un accelleratore sulla strada della consapevolezza.
Secondo Osho, unire e integrare la meditazone dell'Oriente con le conoscenze e lo sviluppo dell'Occidente è la soluzione per dare nuovo slancio all'umanità.
LE MEDITAZIONI ATTIVE
Osho propone tantissime tecniche di meditazione provenienti da diverse scuole, in modo che ciascuno possa trovare quelle più congeniali per sé. Osho è anche noto per il suo rivoluzionario contributo alla scienza della trasformazione interiore, con un approccio alla meditazione che riconosce il ritmo caotico della vita contemporanea. Le sue originali "meditazioni attive" sono concepite per lasciar andare, prima di tutto, lo stress accumulato nel corpo e nella mente in modo da facilitare l'accesso allo stato di meditazione.
IL SANNYAS
Prendere il "Sannyas" o diventare "Sannyasin" significa riconoscere Osho come proprio Maestro. E' una scelta unicamente personale, perchè ognuno è responsabile, sia prima che dopo, di sè stesso e del suo percorso. Quello che Osho offre sono delle indicazioni, dei suggerimenti: non dà delle regole o percorsi obbligati. Osho dice: "Il mio sannyas è un'apertura, è un viaggio, è una danza, è un rapporto d'amore con l'ignoto, è essere innamorati dell'esistenza."
IL SUO LASCITO
Nel tempo, l'attrazione verso di lui, come sostegno e guida nel trovare se stessi, cresce costantemente. Le opere di Osho - oltre 400 in inglese, più di 100 tradotte in italiano - sono apprezzate da un pubblico di lettori trasversali ed eterogenei: un segno tangibile che l'utopia concreta proposta da Osho risponde in modo accurato agli interrogativi che lo spirito del nostro tempo sollecita a porsi ad ogni età e latitudine esistenziale.
Osho lascia il corpo il 19 gennaio 1990. Qualche settimana prima di morire, alla richiesta di che cosa sarebbe accaduto del suo lavoro con la sua dipartita, egli risponde: "La mia fiducia nell'esistenza è assoluta. Se esiste una qualsiasi verità in ciò che dico, mi sopravviverà. Le persone che restano interessate al mio lavoro si limiteranno a trasportarne la torcia accesa, senza però imporre nulla a nessuno. Io rimarrò una fonte d'ispirazione per la mia gente. Ed è ciò che la maggioranza dei sannyasin sentirà. Io voglio che essi crescano in quanto individui e che sviluppino qualità come l'amore, intorno a cui non si può erigere alcuna chiesa; come la consapevolezza, una cosa che nessuno può manipolare; come la celebrazione, la gioia e la fresca meraviglia che caratterizza gli occhi di un bambino. Io voglio che la mia gente conosca se stessa, non che viva in funzione di qualcun altro. E la strada è dentro di sé"
Torna all'indice degli approfondimenti...
|